E’ sull’autorevole parola dell’apostolo Paolo che proseguono le riflessioni della II prefettura: “Spirito Santo e vita morale”. L’incontro è stato tenuto da Mons. Carmelo Pellegrino Promotore della Fede presso la Congregazione delle Cause dei Santi, lunedì 25 novembre nella Chiesa di San Salvatore in Lauro sul tema: “La fede è capace di illuminare il matrimonio, la famiglia e la sessualità”. In un mondo che cerca autostima, ha affermato Mons. Pellegrino, il cristiano sa che Dio lo ama: “E’ lo Spirito che abita in noi è la dimostrazione eloquente di questo amore”. Se da una parte il vento della moda costringe “a farsi una vita morale come ognuno vuole”, la proposta cristiana non si stanca di affermare che “la vita secondo lo Spirito e importante, possibile e bella”. Rileggendo alcuni stralci del capitolo quinto della lettera ai Galati, lo scenario che si presenta davanti a Paolo non si discosta da alcune situazioni odierne. Da una parte, ricorda don Pellegrino, vi sono i “bigotti” che scambiano la “figliolanza” con “la schiavitù della legge”; dall’altra i “libertini” i quali affermano: “tutto mi è lecito a causa della libertà conquistata da Cristo”. Paolo nella sua esortazione “corregge queste deviazioni” invitando a “camminare secondo lo Spirito”. In fondo, sostiene Mons. Pellegrino, Paolo mette allo scoperto “il nostro desiderio nascosto di far vivere insieme la carne e lo spirito”. L’invito dell’apostolo rimane lo stesso ieri e oggi: mentre carne e spirito sono “inconciliabili”, siamo chiamati a cercare lo Spirito nella Parola. Noi possediamo già “quella forza che ci rende capaci di vita morale”. Se riconosco in me la signoria di Gesù facendo morire i vuoti istinti e le idolatrie che “frantumano l’umano”, “sarò capace di vivere la libertà e vincere la schiavitù delle mie passioni”. La vita di Cristo in noi animata dallo Spirito, conclude Mons. Pellegrino: “Ci rende capaci di cose di cui non siamo capaci”.26 novembre 2013