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Venerdì, 28 Marzo 2014 15:03

San Giovanni Decollato: libro di Prosperi tra condanna e conforto

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Adriano-Prosperi“Domine, cum veneris iudicare, noli me condemnare: Quando verrai Signore non mi condannare. Queste parole sono inscritte sulle tombe dei condannati a morte custodite nel chiostro di San Giovanni Decollato a Roma, sede dell’Arciconfraternita fiorentina della Misericordia. Già, “non ci condannare” perché gli uomini lo hanno già fatto! «È lecito uccidere altri esseri umani? È se sì, in quali circostanze?”. “Come conciliare la pena di morte con il comandamento non uccidere e la morale evangelica?” “Solo uccidendo il malfattore si fa giustizia?”. Il libro di Adriano Prosperi Delitto e perdono. La pena di morte nell’orizzonte mentale dell’Europa cristiana XIV-XVIII (Einaudi), è stato presentato venerdì 30 marzo nella Chiesa di San Giovanni Decollato. Il dialogo è stato condotto dalla professoressa Irene Fosi (Università di Chieti-Pescara) e dal Dott. Michele Di Sivo (responsabile dei Fondi Giudiziari dell’Archivio di Stato di Roma) alla presenza dell’Autore Adriano Prosperi. L’indirizzo di saluto dal Governatore dell’Arciconfraternita Dott. Francesco Scalia. E’ importante “leggere per non dimenticare. Il testo affronta a viso aperto il tema della condanna a morte e indaga la complessità dei legami che la cultura cristiana ha instaurato con i giustiziati. A partire da quello più famoso: Gesù Cristo.

29 marzo 2014
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