Giovedì 29 settembre festa dei santi Arcangeli, il Vescovo Gianrico Ruzza ha accolto sul Palatino presso la Chiesa dedicata a San Sebastiano le sorelle della Comunità Monastica di Gerusalemme. Nate dal processo di rinnovamento scaturito dal Concilio Vaticano II, su iniziativa del Cardinal Marty, allora arcivescovo di Parigi, e del Padre Pierre-Marie Delfieux, le Fraternità di Gerusalemme riuniscono monaci, monache e laici desiderosi di condividere, ciascuno secondo il proprio carisma, una stessa spiritualità : vivere «nel cuore delle città, nel cuore di Dio». Nel cuore della città di Roma in un luogo significativo che ricorda il martirio di Sebastiano, la comunità monastica sarà una “piccola lampada” sulla città una luce posta sul monte. A tutti noi ha ricordato il Vescovo Gianrico è data la responsabilità di “appartenere alla Parola di Dio”. Come gli angeli i servitori dell’uomo e della Parola, siamo chiamati a “guardare il cielo aperto e gli angeli che accompagnano la fragilità dell’umano”. Così, ha proseguito il vescovo rivolgendosi alla comunità monastica, siete state chiamate in questo luogo per essere “Sacramento del canto delle Schiere celesti”. “Piccolo servizio ad una città che va di corsa, per la quale voi rivelate l’accoglienza e la tenerezza del Padre”.
Venerdì, 30 Settembre 2016 08:12
Nel cuore della Città la Comunità monastica di Gerusalemme
Giovedì 29 settembre festa dei santi Arcangeli, il Vescovo Gianrico Ruzza ha accolto sul Palatino presso la Chiesa dedicata a San Sebastiano le sorelle della Comunità Monastica di Gerusalemme. Nate dal processo di rinnovamento scaturito dal Concilio Vaticano II, su iniziativa del Cardinal Marty, allora arcivescovo di Parigi, e del Padre Pierre-Marie Delfieux, le Fraternità di Gerusalemme riuniscono monaci, monache e laici desiderosi di condividere, ciascuno secondo il proprio carisma, una stessa spiritualità : vivere «nel cuore delle città, nel cuore di Dio». Nel cuore della città di Roma in un luogo significativo che ricorda il martirio di Sebastiano, la comunità monastica sarà una “piccola lampada” sulla città una luce posta sul monte. A tutti noi ha ricordato il Vescovo Gianrico è data la responsabilità di “appartenere alla Parola di Dio”. Come gli angeli i servitori dell’uomo e della Parola, siamo chiamati a “guardare il cielo aperto e gli angeli che accompagnano la fragilità dell’umano”. Così, ha proseguito il vescovo rivolgendosi alla comunità monastica, siete state chiamate in questo luogo per essere “Sacramento del canto delle Schiere celesti”. “Piccolo servizio ad una città che va di corsa, per la quale voi rivelate l’accoglienza e la tenerezza del Padre”.
Pubblicato in
2016