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itendees
Sabato, 13 Settembre 2014 18:04

Con lo sguardo in alto

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307C’è un invito che l’odierna liturgia nella festa dell’esaltazione della santa Croce propone: ed è quello di guardare in alto. La parola esaltazione conserva questo singolare appello. Se dunque il nostro sguardo è attirato in alto, ciò che ci attrae merita la nostra attenzione, il nostro trasporto. In effetti, al centro dell’odierna festività è situata la croce, simbolo nello stesso tempo di sconfitta e vittoria, strumento di tortura talmente atroce che lo stesso potere romano non lo prevedeva come   condanna per i suoi cittadini. Ci sono voluti ben due secoli perché la croce divenisse per i cristiani segno di identità, strumento di preghiera e di benedizione, ma anche simbolo di potere ed oppressione.  E’ paradossale, ma è vero! Noi cristiani esaltiamo uno strumento di morte; glorifichiamo un mezzo di tortura degli schiavi, dei ribelli, dei ladri. Un Messia inchiodato sulla croce faceva ribrezzo alla stessa tradizione ebraica che lo riteneva segno della maledizione divina: “maledetto chi pende dal legno” (Cf. Dt 21,23; Gal 3,13). Chi è esaltato? Chi è innalzato? Su chi lo sguardo è condotto perché appaia una profonda verità radicata nel cuore? Dio si è rivelato nella sorprendente storia della croce. Tale mistero con la sua portata drammatica sintetizza l’intera opera della redenzione.  Lo ha appena ricordato l’inno paolino consegnato dall’Apostolo ai cittadini di Filippi: il Dio cristiano svelato sulla croce; nudo, trafitto, umiliato non ama i privilegi,  e con i tratti umani accetta la morte dello schivo ed è innalzato nella gloria. Paolo, entra così nel cuore della verità cristiana. Nella sua esperienza la partecipazione viva a questo evento vale molto più delle norme legali apprese ai piedi dei maestri d’Israele (Cf. At  22,3). La rivelazione della divina-umanità sulla croce, è suprema Sapienza di Dio che ama il mondo in modo unico e paradossale. Si! Dio ci ama assumendo la nostra umanità e con questa la debolezza estrema della nostra morte. Per questo chi è innalzato sul legno merita non solo lo sguardo, ma anche la nostra adesione. Dio è in croce con me ed io sono in croce con lui! Cristo e risorto per me io sono risorto con lui!

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