Cookie Consent by Popupsmart Website
  • +39 06 68803978
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Sante Messe Festive 10.00-18.30 | Feriali 7.30-18.30
itendees
Sabato, 16 Settembre 2017 06:30

Amore oltre misura

Vota questo articolo
(0 Voti)
commento 17-09-17«Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette», cioè sempre. L'unica misura del perdono è perdonare senza misura. Perché vivere il vangelo di Gesù non è spostare un po' più avanti i paletti della morale, del bene e del male, ma è la lieta notizia che l'amore di Dio non ha misura. Perché devo perdonare? Perché devo rimettere il debito? Perché cancellare l'offesa di mio fratello? La risposta è molto semplice: perché così fa Dio; perché il Regno è acquisire per me il cuore di Dio e poi immetterlo nelle mie relazioni. Gesù lo dice con la parabola dei due debitori. Il primo doveva una cifra iperbolica al suo signore, qualcosa come il bilancio di uno stato: un debito insolvibile. «Allora il servo, gettatosi a terra, lo supplicava...» e il re provò compassione. Il re non è il campione del diritto, ma il modello della compassione: sente come suo il dolore del servo, lo fa contare più dei suoi diritti. Il dolore pesa più dell'oro. Il servo perdonato, «appena uscito», trovò un servo come lui che gli doveva qualche denaro. «Appena uscito»: non una settimana dopo, non il giorno dopo, non un'ora dopo. «Appena uscito», ancora immerso in una gioia insperata, appena liberato, appena restituito al futuro e alla famiglia. Appena dopo aver fatto l'esperienza di come sia grande un cuore di re, «presolo per il collo, lo strangolava gridando: 'Ridammi i miei centesimi'», lui perdonato di miliardi! In fondo, era suo diritto, è giusto e spietato. L'insegnamento della parabola è chiaro: rivendicare i miei diritti non basta per essere secondo il vangelo. La giustizia non basta per fare l'uomo nuovo. «Occhio per occhio, dente per dente», debito per debito: è la linea della giustizia. Ma mentre l'uomo pensa per equivalenza, Dio pensa per eccedenza. Sull'eterna illusione dell'equilibrio tra dare e avere, fa prevalere il disequilibrio del fare grazia che nasce dalla compassione, dalla pietà. «Non dovevi forse anche tu aver pietà di lui, così come io ho avuto pietà di te?» Non dovevi essere anche tu come me? Questo è il motivo del perdonare: fare ciò che Dio fa. Acquisire il cuore di Dio, per immettere la divina eccedenza dentro i rapporti ordinati del dare e dell'avere. Perdonare significa - secondo l'etimologia del verbo greco aphíemi - lasciare andare, lasciare libero, troncare i tentacoli e le corde che ci annodano malignamente in una reciprocità di debiti. Assolvere significa sciogliere e dare libertà. La nostra logica ci imprigiona in un labirinto di legami. Occorre qualcosa di illogico: il perdono, fino a settanta volte sette, fino a una misura che si prende gioco dei nostri numeri e della nostra logica, fino ad agire come agisce Dio.
Letto 1448 volte

Condividi sui social

Contatti

icona smp ombra

Parrocchia di Santa Maria
in Portico in Campitelli

Piazza Campitelli, 9
00186 Roma Italia
Tel. e fax Parrocchia: 06.68 80 39 78
Tel. e fax Comunità: 06.68 74 28 5
santamariainportico@vicariatusurbis.org 

Orari Sante Messe

Sante Messe Festive 10.00-18.30

Feriali 7.30-18.30

Video

Nuvola di TAG

Links

Visita i nostri links amici.

Storia dell'Imagine,

e Chiesa di Santa Maria in Portico di Campitelli.

San Giovanni Leonardi

Narrazione dell'immagine di Santa Maria in Portico

© 2024 Parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli. All Rights Reserved. Powered by VICIS | Privacy Policy