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Venerdì, 29 Giugno 2018 07:02

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Commento 29-06-18I discepoli sanno cosa passa nel cuore della gente. Hanno sentito spesse volte che quel giovane rabbi di Nazareth è un grande, e che mai nessuno come lui ha detto e fatto quanto accade sotto i loro occhi. Quella domanda in fondo se l’aspettavano, era nell’aria: “la gente chi dice che io sia?”. La gente che trascina opinioni, che ingrandisce le cose, che ti esalta e ti distrugge in un attimo. A Gesù non interessa questo. Lui sa già che cosa c’è nel cuore di ogni uomo. Non cerca accredito o like per far crescere la sua popolarità. I discepoli sanno che non ci sono paragoni per definire la sua singolare personalità, e allora lo assimilano alle celebrità del tempo: Elia, Giovanni i grandi profeti, rimanendo nella cerchia di quella rivelazione giusta, appresa tra i banchi della Sinagoga. Israele attende il Messia ed il suo giorno sarà preceduto dalle parole e gesti di fuoco di Elia ultimo dei profeti rapito nei cieli. Ma Gesù, ha scelto i suoi principalmente perché stessero con lui, ecco allora la domanda che scaturisce inattesa e spiazzante: “Voi chi dite che io sia?”. Immaginate le facce, i sussurri, gli ammiccamenti. Fermi tutti, prende la parola Pietro sanguigno e spontaneo come il suo amore per quel maestro che ha seguito lasciando tutto: casa moglie figli e campi. “Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente!”. Anche Paolo “Ultimo degli Apostoli un giorno professerà la sua fede in colui che lo ha chiamato, buttato giù dalla sella del proprio orgoglio e dalla supponenza del sapere tutto della legge che imprigiona. “Tutto posso in colui che mi da forza”. Cosa accomuna questi due Apostoli resi fratelli dal sangue per Cristo e dalla devozione del popolo di Dio. Il loro profondo cammino di libertà operato dal Risorto che fa liberi. L’immagine di Pietro liberato dal carcere e di Paolo liberato dalla bocca del leone, dice il loro cammino di fede che nasce da un incontro liberante, quello con il Signore Gesù, il solo a cui far credito. Non c’è sangue e carne che possano rendere affidabile la vita del discepolo, c’è una profonda intimità con Cristo che rivela il cuore del Padre a rendere affidabile, credibile e audace la fede degli apostoli di ogni tempo.


Davide Carbonaro
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