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Sabato, 25 Maggio 2019 14:23

Oltre

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commento 26-05-19Ricordare e dimorare sono due verbi che oggi sgorgano luminosi dalla Parola. Gesù che non aveva dove posare il capo chiede di dimorare in noi, chiede permesso per essere amato, sta alla porta e bussa come un pellegrino che cerca riposo dentro le pieghe della nostra umanità. E’ la memoria suscitata dallo Spirito che mette la Chiesa alla scuola dell’amore e ravviva l’intelligenza del cuore. La città di Dio ha le porte aperte, quelle spalancate dallo Spirito il giorno di Pentecoste. E’ lo Spirito di Dio che veicola la pace dono messianico per eccellenza; promesso da Gesù nel Cenacolo ed effuso sui discepoli intimoriti il giorno di Pasqua. Il mondo tormentato dovrà riconoscerla la pace prima di riceverla. Essa non s’impone, si dona, non è frutto di compromessi e stabilità precarie, è garantita dalla forza dello Spirito che segna la novità, scaccia il timore e la paura e permette di comprendere negli eventi della storia lo scandalo della croce. La pace vera non mortifica le coscienze, non è quieto vivere, la troveremo dentro, dove Dio vuole dimorare, nel silenzio e nel dono, nell’ascolto e nell’obbedienza. Maestra d’interiorità. Lì il Padre in Gesù, per mezzo dello Spirito, ha deciso di abitare, di consegnare il suo amore, la sua forza dentro le piaghe dei cuori feriti. Sarà lo Spirito a trasportarci in alto, verso la città di Dio, cinta di mura che non difendono, ma abbracciano. Solo l’amore vero vince le chiusure e gli umani tradimenti esso è fondato sulla franchezza dei testimoni di ieri e di oggi. Quell’amore che abita ed è abitabile non ha bisogno di luci aggiunte, perché la sua luce è da dentro, fonte inesauribile di vita, guida nelle incertezze, collirio nella cecità spirituale. Se uno mi ama custodirà la mia parola. In punta di piedi Gesù entra dentro la mia e la tua vita, chiedendo permesso, non è invadente è attraente, non fa rumore, sussurra come il vento leggero, il vento che spinge le vele della Chiesa ad andare oltre se stessa, oltre la sua auto comprensione. Memoria è presenza di Dio che scompiglia la nostra storia.

Davide Carbonaro
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