Primo venerdì del mese di maggio dedicato alla Preghiera del Rinnovamento nello Spirito guidata dal Presidente Nazionale Salvatore Matinez. A partire dalla tematica dell’Esodo il Rinnovamento della Diocesi di Roma nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Campitelli ha offerto alcune riflessioni a proposito della “Preghiera di liberazione”. Nel suo intervento venerdì 3 maggio Salvatore Martinez ha ribadito come: “Il titolo più bello che appartiene a Gesù è il liberatore”. La Chiesa del nostro tempo, “ha bisogno di preghiera di liberazione, essa non è un affare da specialisti o addetti ai lavori. La prassi di pregare la liberazione c'è la comanda Gesù: Liberaci dal male”. Per ben due volte egli fa riferimento alla liberazione nella Sinagoga di Nazareth all’inizio del suo ministero messianico: “E’ lui la parola proclamata che viene a dare libertà agli oppressi e la liberazione ai prigionieri”. Quanto, si è domadato Martinez: “prendiamo sul serio la parola di Gesù?”. Le comunità del Rinnovamento hanno la caratteristica del canto in lingua: “preghiera condotta dallo Spirito”. Ed è la solitudine ha proseguito: “il primo campo di battaglia di Satana l'unità è già esorcismo, vittoria nella preghiera”. Come “concretizzare” allora la liberazione? “Gesù Cristo si è incarnato per distruggere il potere di Satana. La parola che più si addice al maligno è potere che si rivela nel mistero dell'ingiustizia e dell’iniquità”. Per questo lo Spirito ci fa consapevoli che: “Non esistono chiaroscuri con Satana”. e che: “l'amore di Gesù è salvifico”, inoltre, “la liberazione vissuta, si fa amore salvifico per gli altri”. Riconoscere questo, ha proseguito Martinez, è affermare che: “ Se Cristo è con me io sono libero Egli ha vinto e mi ha veramente liberato. Perché spesso sono io l'ostacolo che mi impedisce di stare con Lui”. Comprendiamo allora come: “La liberazione è un cammino, un processo una sensibilità al dono dello Spirito. Se una carne ci ha salvato ogni giorno nella nostra vita noi proviamo la dannazione nella carne fragile. E Gesù si è fatto carne, corpo di liberazione totalmente partecipe della nostra umanità”. Allora, ha concluso Martinez: “La nostra responsabilità è combattere ed alzare il combattimento spirituale dentro di noi e fuori di noi contro il dominio del male. Niente senza Gesù niente più di Gesù”.
4 maggio 2019