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Giovedì, 08 Agosto 2019 16:22

Sotto il manto di Maria

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misericNon furono tempi facili quelli che San Giovanni Leonardi ed i suoi primi compagni dovettero affrontare agli esordi della Congregazione da lui fondata a Lucca (1574). Tuttavia l’affidamento alla Madre di Dio, la confidenza che il Leonardi vi riversava, sono evocatrici non solo della materna fiducia alla quale deputava le sorti temporanee dei suoi figli, ma lo sguardo gettato sul futuro della nascente Congregazione che, non avrebbe dovuto temere perché posta sotto la protezione di “così gran Signora”. E’ il biografo Bonafede ha consegnarci un episodio di normale quotidianità, divenuto il testamento fondazionale dei Chierici Regolari della Madre di Dio: “Una mattina in particolare celebrando Messa offerì tutto se stesso e tutti i suoi figliuoli presenti e futuri alla Beatissima Vergine Regina degl’Angeli, dicendo che li riponeva tutti sotto le braccia, e sotto il manto suo, e dopoi tornato in sagrestia rivolto al Padre Cesare Franciotti disse a lui, et in lui a tutti gli altri con ardore di parole che non temessero punto, perché esso gl’haveva offerti, e donati tutti alla Regina degl’Angeli, la quale in ogni luogo dove fossero andati haverebbero trovata in loro protettione, et il tutto poi maravigliosamente si haverò (Bonafede, Vita 200v). Le parole “sotto il manto suo” sono evocatrici di una delle più antiche preghiera che la Chiesa riserva alla Madre di Dio: Il Sub tuum praesidium. Il testo del III secolo ritrovato ad Alessandria d’Egitto, riporta nell’originale greco il desiderio di trovare rifugio “nelle viscere materne della Madre di Dio”. Il grembo fecondato dallo Spirito che ha generato l’autore della Vita, diventa l’abitazione di chi con fedeltà a Maria ricorre. L’espressione fu tradotta in latino “Sub misericordiam tuam”. La formula romana impregnata della teologia spirituale del combattimento martiriale, è tradotta con “praesidium”. E’ la Chiesa dei martiri che invoca il presidio della Madre del Redentore. Il testo nel Medioevo era in uso tra le antifone che s'intercalavano tra i diversi versetti del Benedictus per la festa dell'Assunzione di Maria. Inoltre, ispirò una delle più care iconografie mariane medievali: La madonna che raccoglie i suoi figli sotto il suo manto: la Madre della Misericordia appunto. Una tavola conservata nel museo di Montalcino rappresenta la Vergine che sotto il proprio manto, raccoglie e protegge un gruppo di confratelli in cappa bianca. Tra questi compare il Beato Giovanni Colombini (1304 - 1366). Un mercante, nel Trecento, tra i più apprezzati di tutto il senese, capace ed energico, ma anche uomo di mondo, d’affari e di governo, padrone di terre e di castelli. La sua conversione è all’orgine della Confraternita dei Colombini, che vivevano nella più rigida disciplina di penitenza ed andavano per le varie terre a portare l’esempio della carità, dell’amore alla povertà e la contentezza per le umiliazioni ed il disprezzo degli uomini. Ai Colombini di Lucca o Poveri Gesuati, appartenne nella sua giovane età san Giovanni Leonardi, che certamente ebbe modo di apprendere la devozione al Sub tuum praesidium e che lasciò tra le forme devozionali per onorare la Madre del Signore. Ancora oggi nelle Regole (R 72) dell’Ordine della Madre di Dio rimane traccia di questa devozione delle origini, quando si afferma che: “La Vergine Santissima nostra celeste Patrona , sia onorata con le pratiche di pietà mariana proprie dell’Ordine. Inoltre, tutte le nostre preghiere si concludano con l’antifona Sub tuum praesidium.

14 agosto 2019
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