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Lunedì, 07 Ottobre 2019 14:51

Il Rosario compagno di viaggio del Fondatore

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leo3“In questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio”. Così la commemorazione che la Chiesa fa di questa festività liturgica mariana che nasce in un contesto di invocazione e protezione della Madonna in particolari circostanze. Infatti, essa si collega con la vittoria di Lepanto (1571), che arrestò la grande espansione dell'impero ottomano. San Pio V attribuì quello storico evento alla preghiera che il popolo cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario. Secondo quanto narra la tradizione, c’è una speciale protezione mariana per tutti coloro che lo recitano devotamente, la garanzia che i fedeli non moriranno senza sacramenti, l’assicurazione che quanti propagheranno il Rosario verranno soccorsi dalla Madonna in ogni loro necessità. La festività liturgica nasce in questo contesto ma non la devozione del Rosario già trasmessa dai grandi ordini monastici e soprattutto dai Domenicani. San Giovanni Leonardi, veniva ordinato sacerdote negli anni in cui ferveva la devozione al Rosario. Il Biografo del Santo riferisce che: “Quando andava per viaggi rare volte parlava col compagno andando sempre con silentio orando mentalmente, o dicendo il Rosario il che voleva fare anco quando era secolare”. (Bonafede, 538v). E’ significativa questa immagine: la preghiera del Rosario come alimento per il silenzio interiore e compagna di viaggio. Nel suo soggiorno romano continua il Bonafede amava frequentare: “Le chiese dedicate alla Beata Vergine, le quali con grandissima divotione riveriva. Recitava ogni giorno oltre l’offitio grande dei Sacerdoti, anche il Rosario et l’ officio piccolo della Beata Vergine; e quando non poteva recitarlo il giorno, per i gravi negoti che haveva, lo recitava la notte”. (Bonafede, 544v). Nelle stesse regole che dettò ai suoi figli, raccomandò la recita del Santo Rosario. Tra le penitenze richieste a quanti erano chiamati a fare pubblica ammenda delle loro mancanze, spesso veniva richiesto di recitare il Rosario a braccia allargate davanti ai confratelli. Al termine della fondazione del santuario della Madonna dell’Arco a Napoli, fece confezionare delle corone del Rosario da regalare ai fedeli. Una è ancora oggi esposta nel museo del Santuario. Volle anche che al cingolo all’abito dei suoi Chierici fosse legata la corona del Rosario a quindici poste. Infine, una delle prime iconografie del Leonardi dipinte al tempo della Betificazione (1862), lo riporta assorto nella meditazione e tra le mani la corona del Rosario stretta al cuore. (Continua)
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