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Domenica, 30 Ottobre 2016 11:25

Supplica a Santa Maria in Portico per la liberazione dal terremoto

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PorticoOggi a Santa Maria in Campitelli speciale supplica a Santa Maria in Portico per chiedere la liberazione dal terremoto.

Supplica a S. Maria in Portico
Romanae Portus Securitatis
Particolare protettrice della Città di Roma
nelle pubbliche e private avversità

Vergine Maria, dolce speranza
nostra, Roma ti saluta in (questo
giorno solenne)[1] e t'invoca Madre
di misericordia e porto sicuro nelle
avversità. Concedi o Maria che i nostri
occhi, possano rispecchiare in questa
immagine, i doni che Dio ha fatto alla sua
Chiesa, amata e purificata con il sangue del
suo Figlio, presentata a Lui come sposa
feconda senza macchia e senza ruga.
Guarda o Maria con occhi di bontà questi
tuoi figli che t'invocano e dona loro la
serenità del corpo e dello spirito.
Ave Maria
Potente nostra avvocata, o Maria, la
celeste apparizione di questa tua
immagine ci ricorda che e apparsa in
Cristo la grazia di Dio apportatrice di
salvezza. ll Patrocinio che questa icona 
diffondi su Roma da quindici secoli,
riempiono ilnostro cuore e le nostre labbra
di lode e gratitudine verso Colui
che esaltò la tua umiltà e ti fece grande.
La nostra generazione, o Vergine Madre, ti
onora insieme alle generazioni passate che in
questo Tempio di Campitelli hanno fatto ricorso a te,
Madredi Dio e Madre nostra. Ascolta ora, chi a te con
fede ricorre e allontana i mali che attanagliano
il nostro tempo e la nostra storia, diffondi pace
e salvezza, o Madre del Salvatore, o Porto di
sicura speranza.
Ave Maria
Pietosissima Madre, ricordati del nostro
Papa, dei Vescovi, dei Sacerdoti, dei
Consacrati e di tutti coloro che
dedicano la vita a servizio del tuo Figlio e del
suo Vangelo. Ricordati della citta di Roma più
volte soccorsa dalla tua amabile predllezione.
Possa in essa risonare l'autorevole annuncio del
Verbo seminato dagli apostoli Pietro e Paolo e
testimoniato con lo spargimento del sangue.
Rendila testimone credibile delVangelo di
speranza che Tu stessa, hai accolto all'annuncio
dell'Angelo. O regina degli Apostoli, Stella della
nuova evangelizzazione, Porto della romana
sicurezza.
Ave Maria
Vergine santissima per la tua materna
intercessione tante volte da noi invocata
davanti a questa immagine il tuo Figlio
Gesù ha esaudito le nostre preghiere
mostrandoci il suo braccio potente
e misericordioso. Guarda o Maria con tenerezza
le anime nostre, le nostre famiglie, questa Città
e questa Nazione e fa' che sperimentiamo la
forza e la dolcezza della tua carità materna.
Per i meriti di Cristo vero Dio e vero uomo,
allontana da noi la malattia, la fame, la guerra,
I'ingiustizia sociale, donaci l'abbondanza delle
Grazie divine e guidaci al porto della salvezza.
Fa' di noi o Maria un popolo santo e devoto:
invocandoti Madre di Dio, possiamo godere il
tuo amore qui in terra e la tua gloria nei cieli.
Amen.[2]
Salve Regina
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Brevi notizie storiche
Il 17 luglio del 524, mentre santa Galla patrizia romana della famiglia dei Simmachi e degli Anici, accoglieva a mensa dei pellegrini, apparve prodigiosamente, portata dagli Angeli, una piccola immagine della Madre di Dio. Fu informato immediatamente dell’accaduto il Papa Giovanni I, che vi accorse, consacrò in chiesa il  portico di Galla  e ripose l’icona in un piccolo trofeo.
Con molta probabilità nel portico di Galla  alcuni diaconi o presbiteri romani (angeli), mostravano ai pellegrini giunti a Roma, per venerare le tombe degli Apostoli, un immagine della Madre di Dio; in seguito erano accolti e nutriti dalla patrizia romana.
            Il papa Gregorio VII (1073-1086), riconsacrò il precedente santuario dedicandolo a Cristo e alla Madre di Dio e sul fregio dove era conservata l’icona pose un antico distico “Questa è l’immagine della Madre di Dio apparsa a Galla mentre timorosa serviva i poveri”.
Nel 1601 il piccolo santuario situato dove oggi sorge l’Anagrafe di Roma (Via Petroselli) venne affidato a S. Giovanni Leonardi e ai suoi figli, i Chierici Regolari della Madre di Dio che ne accrebbero il decoro .
Nel febbraio del 1656, una terribile peste si abbattè su tutta Roma e l’Italia Meridionale. Per scongiurare il morbo il popolo romano si recò in massa per supplicare la Madre di Dio, che stando alle antiche memorie, più volte aveva liberato Roma dalle avversità. Diverse testimonianze riferiscono di in
terventi prodigiosi sin dal tempo di Giovanni I, Gregorio Magno, Gregorio VII e Urbano VIII. Durante la pestilenza del XVII secolo l’accorrere numeroso del popolo romano, costrinse il Senato e i Conservatori capitolini a fare un solenne voto, con la promessa di costruire un nuovo tempio. Il voto e la decisione di edificare la Chiesa furono accolti dal papa Alessandro VII che diede inizio alla fabbrica dell’attuale santuario di Campitelli incaricando l’architetto Carlo Rainaldi. In quella circostanza durante la traslazione dell’icona avvenuta nel 1662 il papa Alessandro VII attribuì all’immagine il titolo di Romanae  Portus Securitatis.

[1]  Il 1 febbraio memoria del Patrocinio sulla Città di Roma e il 17 luglio  festa dell’Apparizione dell’icona al Papa Giovanni I e a Santa Galla (17 luglio 524)
[2] Questa preghiera fu composta quando il Papa Pío VI fece portare processíonalmente la miracolosa  immogine dí S. Maria in Portico il 17 Gennaio 1798 da S. Maria della Vallicella a lla Basilica Vaticana
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