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Giovedì, 11 Luglio 2019 07:31

Santa Maria in Portico Trastevere e il Borromini

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dolor 2Una singolare presenza di Santa Maria in Portico nel cuore di Trastevere. Alle pendici del Gianicolo custodito da una cinta muraria sorge il Monastero dei Sette Dolori del Borromini. Commissionato dalla Serva di Dio Camilla Virginia Savelli Farnese(1602-1668) duchessa di Latera, fondatrice delle Oblate agostiniane oggi unite alla Congregazione delle Suore Oblate del Santissimo Bambino Gesù fondate dai Servi di Dio Cosimo Berlinsani e Anna Moroni. L’istituto nacque con le stesse finalità: ammetteva giovani nobili alla vita consacrata che si dedicavano alla preparazione dei bambini alla prima comunione. La Chiesa ed il monastero furono progettati da Francesco Borromini che vi lavorò fin dal 1655. Durante la peste del 1656 ed il voto che la città di Roma espresse a Santa Maria in Portico, una sorta di sacello votivo fu a lei dedicato nello scalone borrominiano all’interno del Monastero. La parete accoglie la piccola icona di Santa Maria in Portico nella gloria angelica imitando l’altare rainaldiano di Santa Maria in Campitelli. Un cartiglio sottostà all’ icona dai tratti barocchi: “Vera effige di S. Maria in Portico quale più volte ha liberato la Città di Roma dalla Peste e da altre gravi calamità e nel contagio del 1656 e seguente essendo ad essa con solenne Voto ricorso l’Inclito Popolo Romano la liberazione della Città e di tutto lo Stato ecclesiastico benignamente ne impetrò”. La Serva di Dio Camilla Savelli non era estranea alla devozione di Santa Maria in Portico. Frequentava la Chiesa di Campitelli ed ebbe fra i suoi confessori il P. Francesco Guinigi e P. Ludovico Marracci molto stimati dal Beato Innocenzo XI e da Alessandro VII. Quest’ultimo approvò le prime regole delle Oblate sotto la supervisione di P. Guinigi quinto rettore Generale dell’Ordine della Madre di Dio. Alla richiesta della Savelli di subordinare l’istituto delle Oblate alla Congregazione della Madre di Dio ricevette il diniego del P. Guinigi, il quale affermava essere contrario alle nostre Costituzioni, tuttavia i Padri potevano esercitarvi l’ufficio di “Confessori straordinari”. Ancora oggi la memoria votiva di Santa Maria in Portico e della liberazione di Roma è conservata nel cuore del monastero borrominiano a Trastevere accanto alle spoglie mortali della Duchessa Savelli amabilmente custodite dalle Suore Oblate.

11 luglio 2019
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