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Martedì, 29 Dicembre 2020 14:34

Nuova edizione della “Nutrice spirituale” di Berlinsani

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E’ stata rieditata in questi giorni l’operetta spirituale del Servo di Dio Cosimo Berlinsani OMD (1619-1694): La Nutrice spirituale di Gesù Bambino, Roma Edizioni Oblate del Bambino Gesù 2020, pp. 135. Il testo fu composto dal Servo di Dio nel 1656 mentre la città di Roma subiva il flagello della peste. Lo stesso Cosimo ne affrontò le conseguenze mentre serviva e confortava i parrocchiani di Campitelli nei lazzaretti dell’Urbe. Si tratta  di un itinerario spirituale per istruire alcune sue penitenti, in modo particolare la Serva di Dio Anna Moroni (1613-1675) con la quale fondò la Congregazione delle Suore Oblate del Bambino Gesù. Un vero e proprio “Esercizio dello Spirito” che prende avvio dal grande mistero dell’Incarnazione trasmesso dalle Scritture, meditato dai Padri della Chiesa e celebrato nella liturgia e nella devozione popolare. Il testo scritto da P. Cosimo  con “puro e semplice stile”  e da “lui meditato”, è singolare sintesi di tanta ricchezza. Il titolo che apre l’opera,  prosegue con la spiegazione del senso della  Nutrice: “Modo di allevare e far crescere spiritualmente Gesù Bambino nel proprio cuore”. Cosimo non è lontano dalla riflessione dei Padri della Chiesa che già intuivano le conseguenze del mistero dell’Incarnazione anche per l’anima spirituale. Così scriveva Gregorio di Nissa nelle Omelie sul Cantico dei Cantici: “ Il bambino Gesù, che oggi è nato per noi, cresce in coloro che lo accolgono, in sapienza, età e grazia, ma in misura diversa: non è identico in tutti, ma si adatta alla disponibilità e capacità di ciascuno e, nella misura in cui è accolto, si mostra bambino, adolescente, adulto”. Questa linea interpretativa e spirituale, è percorsa da p. Cosimo quando invita le sue penitenti ad accudire e far crescere Gesù nella profondità del proprio intimo. E questo, prendendosi cura non tanto di un oggetto, la statuina del Bambino Gesù, quanto piuttosto acquisendo la consapevolezza che questi immediati e materni servizi, sono offerti, afferma P. Cosimo, “A una Nutrice che ama ed è lei che si fa parlare”. Pertanto, prosegue il Servo di Dio: “Terrete un Bambino Gesù in una culla con tutti quegli ornamenti di cui le nutrici spirituali si servono…Darete a questo Bambino il cibo due volte al giorno ed eseguirete ciò facendo due ore di orazione mentale, una la mattina e una la sera…”. Come si può notare in queste indicazioni, cresce spiritualmente la persona che accetta questo “esercizio”, “facendo parlare il cuore”. Il testo si apre con  un’avvertenza iniziale ai lettori, nella quale p. Cosimo afferma: “Chi pensa di trovare in queste parole soltanto verità pure e semplici, piuttosto che pensieri devoti ed affetti amorosi verso il Santo Bambino, non ci perda tempo, poiché resterà deluso dal principio alla fine”. Invece: “Chi desidera conoscere quanto questo modo di onorarlo e servirlo sia gradito e accetto al Santo Bambino, e come Egli lo ricompensi largamente anche in questa vita, preghi per me affinché io possa scrivere quanto attualmente sto meditando a tale scopo”.  I ventisette capitoli dell’operetta, spaziano tra servizi al divino bambino riflessi nelle meditazioni, contemplazioni, colloqui, visite e preghiere distribuite durante l’intero arco della giornata. Il testo di Berlinsani fu rieditato nel 1993 dal Prof. Mauro Papalini che intese riportare “la fragranza e freschezza dell’opera” dall’italiano del XVII secolo al linguaggio del nostro tempo, senza pretendere di fare una operazione filologica che avrebbe richiesto altre metodologie. Come afferma Papalini: “Il testo è pieno di preghiere, inni salmi e giaculatorie in latino che sono state tradotte seguendo il loro significato letterale. Come è noto la Sacra Scrittura era citata in latino secondo il testo della Vulgata clementina, inoltre le preghiere, gli inni, i salmi e le giaculatorie sono formate da pezzetti di brani della Sacra Scrittura che P. Berlinsani dimostra di conoscere perfettamente”. La nuova edizione curata dal Dott. Emanuele Atzori pur riprendendo quella del Papalini, rivede i testi biblici lì dove è possibile, li segnala nella versione CEI del 2008 ed aggiunge alcune note che possono aiutare la lettura dei contesti culturali.

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