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Martedì, 17 Maggio 2022 13:36

Santità e annuncio del Vangelo

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La recente canonizzazione di Cesare de Bus (1544-1607) fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, ci riporta alle origini della comune storia dei Chierici Regolari della Madre di Dio fondati a Lucca da San Giovanni Leonardi (1541-1609). Non solo la contemporaneità storica nella quale vissero, ma anche le intuizioni profetiche per la Chiesa del loro tempo. I primi passi che accompagnarono i due santi Fondatori, furono indirizzati al  risveglio di quella Dottrina Cristiana, che diede forma a nuovi percorsi di evangelizzazione. Sia il Leonardi che il de Bus, scrissero catechismi per le giovani generazioni e itinerari educativi per la crescita della famiglia cristiana. La testimonianza santa e profetica di questi uomini di Dio, giunge come stimolo nel nostro tempo, difficile e complesso non meno del loro, nel quale si richiede da più parti, un rinnovamento ecclesiale nella trasmissione della Fede.

San Cesare nacque a Cavaillon in Francia nel 1544 da una fa-miglia italiana stabilitasi là nel secolo precedente. Studiò al colle-gio gesuita d'Avignone; pare che, dopo un periodo di indecisione tra la carriera militare e quella letteraria (era uomo di talento e scrisse varie opere teatrali), scelse la vita militare e di corte.

Condusse la vita agiata del giovane ricco, divenendo famoso in so-cietà e godendosene i piaceri. Era l'epoca delle guerre di religione francesi: Cesare partecipò alla battaglia di Dreux nel 1562 e fu testimone della strage degli ugonotti francesi nella notte di S. Bartolomeo del 1572. Una malattia grave lo convinse a dedicarsi maggiormente alla vita spirituale, decise di diventare sacerdote e nel 1582 fu ordinato.

Aveva già iniziato quella che sarebbe divenuta la sua principale attività pastorale, viaggiando per insegnare il catechismo in zone arretrate: riteneva, infatti, che l'ignoranza religiosa della gente semplice, specialmente di coloro che vivevano di campagna, fosse un grave scandalo e una pesante responsabilità della Chiesa. Era dunque in linea con il recente Concilio riformatore di Trento (1545-1563) e con la decisione ivi adottata di diffondere un nuovo catechismo per contribuire all'evangelizzazione del clero e dei laici, e ne sarebbe stato un forte esecutore.

Converti suo cugino, Giovanni Battista Romillon, che aveva aderito al calvinismo per la sua stretta disciplina e, insieme, s'impegnarono a sviluppare un'opera d'istruzione e predicazione. Cesare lesse una Vita di S. Carlo Borromeo (4 nov.), fondatore degli Operai della Dottrina Cristiana per il sostegno della riforma a Milano, e rimase colpito dall'affermazione del santo secondo la quale un catechista non avrebbe lavorato invano se avesse formato anche un solo buon cristiano. Non ritenendo sufficiente catechizzare i bambini, come si faceva al tempo, Cesare elaborò una catechesi per l'intera famiglia, pensando che fosse il modo migliore per evitare l'eresia e la superficialità del popolo.

I due furono sostenuti dagli arcivescovi di Aix e Avignone, che incoraggiavano i giovani a seguirne l'esempio, finché questi formarono la base di una nuova congregazione, per la quale Cesare scrisse una costituzione e che diverrà nota col nome di Preti della Dottrina Cristiana o dottrinari. I membri vivevano in comunità senza pronunciare i voti religiosi. Questo secondo aspetto condusse a una divisione tra i due fondatori, perché Cesare si convinse che sarebbe stato meglio se i membri avessero professato i primi voti. Tra il 1600 e il 1602 la comunità si divise in due gruppi, uno rimase con Cesare ad Avignone, l'altro andò con Romillon in una casa ad Aix. Contemporaneamente, si formò un gruppo di religiose chiamate Figlie della Dottrina Cristiana.

La vita interiore di Cesare fu dominata dallo spirito di penitenza e da una determinazione a vincere gli atteggiamenti e i sentimenti mondani ai quali aveva precedentemente ceduto. Voleva offrirsi totalmente a Dio, abbandonandosi in ogni cosa al volere divino, e così riuscì a dedicarsi interamente alla diffusione più ampia possibile del semplice messaggio dell'amore di Dio e della redenzione per merito di Gesù. Morì il 15 aprile 1607 e un culto popolare si accese immediatamente; fu beatificato nel 1975. Circa sessant'anni dopo la sua morte fu pubblicato un suo manuale sull'insegnamento del catechismo, Istruzioni per la famiglia sulle quattro parti del Catechismo Romano. Il Corpo è custodito presso la Chiesa di santa Maria in Monticelli a Roma.

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