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itendees
Sabato, 29 Ottobre 2016 14:07

Dio moltiplica l’amicizia

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commento 30-10-16C'è un Rabbi che riempie di gente le strade. Tanta gente, al punto che Zacchéo, piccolo di statura, ha davanti a sé un muro. Ma questo piccolo- grande uomo non ha complessi, ha un obiettivo: vuole vedere Gesù, di parlargli non spera, e invece di nascondersi dietro l'alibi dei suoi limiti, cerca la soluzione: l'albero. Zacchéo agisce in nome non della paura ma del desiderio, e così diventa creativo, inventa, va' controcorrente, respira un'energia che lo fa correre avanti e salire in alto. Gesù passando alzò lo sguardo: guarda quell'uomo dal basso verso l'alto, come quando si inginocchia e lava i piedi ai discepoli. Dio non ci guarda mai dall'alto in basso, ma sempre dal basso verso l'alto, con infinito rispetto, annullando ogni distanza. Lo sguardo di Gesù: il solo sguardo che non giudica, non condanna, non umilia, e perciò libera; che va diritto al cuore e interpella la parte migliore di ciascuno, quel frammento puro che nessun peccato arriverà mai a cancellare. Zacchéo vuol dire «Dio si ricorda». Ma non del tuo peccato, bensì del tuo tesoro si ricorda. Zacchéo cerca di vedere Gesù e scopre che Gesù cerca di vedere lui. Il cercatore si accorge di essere cercato, l'amante scopre di essere amato: Zacchéo, scendi, oggi devo fermarmi a casa tua. «Devo» dice Gesù, devo fermarmi! Dio deve cercarmi, deve farlo per un suo intimo bisogno: a Dio manca qualcosa, manca Zacchéo, manca l'ultima pecora, manco io. Se Gesù avesse detto: Zacchéo, io ti conosco bene, so che sei un ladro, se restituisci ciò che hai rubato verrò a casa tua. Credetemi: Zacchéo sarebbe rimasto sull'albero. Zacchéo prima incontra, poi si converte: incontrare uno come Gesù fa credere nell'uomo; incontrare un uomo così rende liberi; incontrare questo amore fa amare; incontrare un Dio che non fa prediche e non condanna ma che si fa amico moltiplica l'amicizia. Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Poche parole: fretta, accogliere, gioia, che dicono sulla conversione più di tanti trattati. Apro la casa del cuore a Dio, con fiducia, e la gioia e la vita si rimettono in moto. Infatti vediamo la casa di Zacchéo riempirsi di amici, il ricco diventare amico dei poveri: «Metà di tutto ciò che ho è per loro» Come se i poveri fossero la metà di se stesso. Oggi a casa tua. Dio alla portata di ognuno. Dio nella casa: alla mia tavola, come un familiare, intimo come una persona cara. Perché Gerico è su ogni strada del mondo: per ogni piccolo c'è un albero, per ognuno uno sguardo. La casa di Zacchéo è la mia. Sulla soglia attendo: La mia casa è aperta, vieni!
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