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itendees
Sabato, 29 Giugno 2019 14:43

Risolutezza

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commento 30-06-19Non siamo abituati a scorgere in Gesù un volto indurito, semmai la sua pacatezza e misericordiosa affabilità, ci viene trasmessa nei tratti evangelici. Ma Luca segnala per due volte il cambiamento del volto di Gesù. Mentre attua la sua decisione di dirigersi verso Gerusalemme, la città che uccide i profeti, e davanti alla proposta dei due discepoli che vogliono asfaltare il suo cammino con il fuoco dal cielo. Quello di Gesù non è un volto arrogante, ma deciso, umanissimo e risoluto. E’ tempo di emigrare, non c’è più posto per il luogo delle origini, casa, padre, madre, buoi e quant’altro. Quello di Gesù e dei suoi discepoli non è solo uno spostamento geografico, è il libero compimento della divina volontà. Altro che fuoco che viene dall’alto; è lui il fuoco che separa padri dai figli e figli dai genitori, perché il tempo si è fatto prossimo. Mistero della vocazione profetica prima, e dei discepoli ora. Non c’è tempo per risolvere le fratture e i vuoti dell’infanzia. Se mi segui riempirò le tue aspettative e ti renderò figlio della libertà. Già, figlio, perché questo è il risultato della sequela. Gesù ci stana dalla presunzione di voler curare le nostre ferite prima di abbracciare decisamente la missione a cui siamo chiamati. Ma i muri rimangono, i divieti d’ingresso ci sono, i samaritani che non la pensano come me mi inquietano. Non è con il fuoco dall’alto che si diventa discepoli. Si va altrove, in altri villaggi. Si attende con pazienza la conversione del cuore. Senza tane e nidi, senza poteri e conquiste, cammineremo secondo lo Spirito, assoggettando le passioni della carne, ricominciando a vivere mediante l’amore. Eccolo il Dio che riconosco, quello che si ferma davanti alla mia libertà e mi aspetta con pazienza. Per lui l’uomo è l’uomo, senza aggiunte, etichette, aggettivi. Per quell’uomo da rendere figlio, sta camminando con decisione verso Gerusalemme. Non resta allora che disattendere la voce delle inutili domande, rinunciare al fascino di guardare indietro alla ricerca di cause e responsabilità, smettere di girovagare nei labirinti della memoria, per abbracciare quella missione che ci conduce alla pienezza della vita guidata dallo Spirito e chiamata alla libertà.

Davide Carbonaro
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