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Sabato, 07 Marzo 2020 09:44

Esci!

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Non è tanto una questione migratoria quella che deve affrontare Abramo; ma l’appello a lasciare, per trovare, ad uscire per accogliere. Abramo esce da una terra di maledizione, per ricevere la benedizione.  Se ne va da una patria sterile, per essere padre di tutti i popoli. Questo primo esodo da sé, sta all’origine della sua vocazione, che è la nostra. Quell’uscita lo ha trasfigurato, ne ha fatto un uomo nuovo. Lo stesso invito lo possiamo cogliere nel gesto che Gesù fa, nel prendere con sé tre dei suoi discepoli, che lo seguono sul monte, dove afferma Matteo: “Fu trasfigurato”. Gesù non è un'altra persona, non è il risultato di una produzione sentimentale dei discepoli, non è frutto delle mozioni della carne. Egli lascia intravedere Dio nella totalità del suo corpo: volto e vesti. Non li scelse a casaccio i testimoni di questa visione. I figli del tuono che volevano giocare a fare i profeti facendo piovere fuoco dal cielo, e Pietro, la roccia fragile che frenò sul nascere la vocazione messianica di Gesù. Loro, chiamati a confermare nella fede il resto dei fratelli: Noi sul monte, fummo testimoni di quella luce, affermerà più tardi il pescatore di Galilea. Matteo segnala lo stupore di Pietro che è una ennesima professione di fede: Signore che bello! Davanti a Dio si diventa bambini e se non diventerete tali, affermerà Gesù, non entrerete nel Regno. Ma non basta fermarsi alla superficie delle cose. Non basta circoscrivere il sacro, trattenendolo dentro le nostre misure e capacità. Dove sbaglia Pietro, non certo nel professare la bellezza di Dio. E’ in quel: “rimaniamo qui”, che egli pone ancora ostacolo al cammino del Messia verso Gerusalemme, dove gli stessi testimoni vedranno quel volto sofferente e oltraggiato. A fermare la voce di Pietro, ancora grezza, molto umana, è la voce che viene dall’alto, come un tuono.  Non certo per far scendere il fuoco come volevano gli altri due discepoli, ma per affermare che Gesù è il Figlio e se camminerete dietro a lui ascoltandolo, sarete figli anche voi. Eccola la trasfigurazione del discepolo, la rivelazione della verità profonda che è posta come un seme nel nostro cuore. Germoglierai quando ascolterai, ovvero, ubbidirai a quella Parola che ha preso la mia carne e vi ha lascito trasparire la luce intramontabile di Dio.

Davide Carbonaro

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