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Sabato, 16 Maggio 2020 07:19

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Perché i comandamenti sono suoi? Gesù rivendica una certa autorità ed appartenenza per ciò che comanda ai suoi discepoli. I comandi scaturiscono da lui e sono il frutto più bello della sua intimità ed azione. In una sorta di crescendo il Maestro racconta ai discepoli nella sera della Cena, la vigilia della sua morte, l’amore che lo lega al Padre suo e la promessa che quest’amore sarà per tutti quelli che entreranno nella via che egli sta per inaugurare. E’ la via del dono supremo di sé. Per ben dieci volte Gesù ripete il verbo amare unificando la relazione con il Padre e con i suoi discepoli. Come comprendere le espressioni comandamento e osservanza? Gesù può dare dei comandamenti come Mosè e più di lui, perché l’amore che egli realizza in prima persona, obbliga e tutte le leggi trovano il loro compimento nella relazione d’amore che egli manifesta con il Padre e con i suoi per mezzo dello Spirito. Il verbo osservare significa porre occhi mente e cuore a quanto Gesù comanda perché l’amore è totalizzante. Questo circuito di intimità genera la preghiera dei discepoli come domanda al Figlio e come richiesta di Gesù al Padre. Il frutto di questa richiesta incessante di Gesù per i discepoli è il Paraclito: lo Spirito, già evocato a proposito del turbamento, nel momento in cui rivela di essere tradito. L’espressione “Paraclito” significa: “chiamare a fianco”. Nell’ambiente giuridico greco, rappresentava la persona chiamata a sostenere o difendere l’altra. Una sorta di “avvocato difensore”. Con quest’espressione Gesù designa lo Spirito di verità chiamandolo “altro Paraclito” perché il primo ad essere accanto ai discepoli è proprio lui, che si china lavando i loro piedi. Mentre compie questi gesti di amore sponsale, Gesù promette il dono dello Spirito che riverserà in abbondanza durante la sua morte in croce e nel cenacolo il giorno di Pasqua, quando incontrerà ancora l’incredulità dei suoi. Una comunità che si percepisce orfana ha smesso di lasciarsi avvicinare  e difendere dallo Spirito del Risorto. Se da una parte, la morte annunziata da Gesù può ridestare nell’animo dei discepoli sentimenti di solitudine, profonda paura e abbandono, la promessa fatta, è caparra della sua vicinanza oltre la morte. Il suo andarsene è preludio della consegna dello Spirito che sarà accanto ai discepoli e genererà la comunione tra loro. Quel “Vengo a voi!”, rivela l’atteggiamento di una madre che consola i propri figli.

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