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Sabato, 24 Ottobre 2020 10:11

Mente cuore e mani

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Gesù usa il cuore per controbattere i custodi della legge. Si perché la legge, come la morale, non si custodisce solo nei libri, ma nel cuore. Il luogo per eccellenza dove si ricomincia: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo”. Non di pietra ma di carne. Così, mentre la prima legge fu scritta nella durezza della pietra, la nuova sarà scolpita nel cuore, per diventare carne e sangue di un nuovo popolo.  L’arma con cui Gesù combatte l’arroganza e l’inganno, è l’amore. Quello che è all’origine della splendida avventura tra Dio e l’umanità. Il segreto della prima e della nuova ed eterna alleanza. Il suo vertice è la croce: “Li amò sino alla fine”. Per questo egli è venuto non solo per dire e riscrivere pagine di amore, come fanno i narratori e i poeti,  ma per rivelare in sé che “Dio è amore”. Tutto questo supera la legge degli uomini, perché l’amore di Dio dice tutto di me e di te. Basta ascoltare. Israele lo aveva compreso fin dall’inizio, custodendo il precetto dell’amore dentro l’ascolto (mente, cuore e mani). Non ci può essere obbedienza senza l’ascolto, non si obbedisce senza amare. Gesù stesso imparò l’obbedienza da ciò che patì. Capita in ogni storia d'amore che la gente abbia più opinioni sulla vita degli altri che sulla propria. Cristo, invece, si ostina a mettere ordine proprio per questo: perché se sei convinto che egli è l'assoluto, le cose relative indovineranno da sole il loro posto nel mondo. Dopo, il dopo, sarà tutto più chiaro, una chiara conseguenza: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. Ma il primato spetta a Dio, lui al di sopra di tutto, prima della legge: “Amerai il Signore tuo Dio”. Cosa può fare il giovane Rabbì di Nazareth, con il suo sparuto gruppo di discepoli, davanti alla corazzata dei difensori della norma moltiplicata per ogni caso. Scrive Charles Péguy: “A volte piccoli gruppi di persone umili riescano a fare ciò che non hanno saputo fare grandi gruppi di persone importanti”. Solo perché l’amore li spinge a donarsi. Dio ci ama per quel che siamo, non per quello che vorremmo essere. Se il diritto imprigiona (Lex), Gesù fa appello alla verità che ci fa liberi. Se l’amore è in perdita, c’è una legge che la custodisce: il dono di sé. Tentare di donare la nostra vita agli altri, senza prima imparare a ricevere quella di Dio, è l’imprudente salto acrobatico che può costare caro ad ogni sincero, ma ingenuo amante.

Davide Carbonaro

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