Stampa questa pagina
Sabato, 11 Luglio 2020 09:54

Dio del possibile sempre

Vota questo articolo
(0 Voti)

Non lo percepiamo il gemito del seme che germoglia, eppure c’è . Silenzioso gemito della vita pensata da Dio fin dalle viscere della terra. Di germogli si riveste ogni incontro con la divina Parola, autrice della creazione è portatrice del suo gemito segreto, ma fecondo.  Irrigare, seminare, fecondare, germogliare, sono verbi in uso alla profezia per dire il volto e la mano del divino Giardiniere, autore e dispensatore di vita. Il gesto del seme gettato ci porta subito alla conclusione: il calcolo della moltiplicazione e dell’incremento. Gesù ci aiuta a comprendere nella parabola una serie di passaggi che sono necessari, perché tale aumento si spogli del calcolo e si rivesta della spontanea gratuità. Il cuore dell’uomo è una zolla arida dissetata dalla Parola, irrigata dalla grazia che proviene dall’alto, coronata dall’abbondanza dei frutti. Senza il Seminatore che esce a seminare, la zolla rimane zolla ed il seme rimane tale. Gesù non racconta di un  contadino inesperto, che sparge il seme per caso. Narra di una fiducia che è posta nel piccolo seme, potenza di vita e di libertà che cade nel terreno preparato  per accogliere. Il piccolo seme come la nostra vita di discepoli, incontrerà mille difficoltà. La durezza della strada, l’ingordigia del vivere, la precarietà dell’esistenza, la superficialità dell’apparenza, le soffocanti prigioni del cuore. Ma la forza del seme, pur condizionata da tutto questo, è tesa  verso il buono che fa vivere, che lascia affondare le radici. Mani tenaci quelle di Dio che non smettono mai di seminare, pazienza indomita quella del seme, che moltiplica il buono e il bello ad immagine del suo Autore. Che grande il Dio di Gesù, apparentemente sprecone, ma che investe sui ciottoli della strada, sulle sterpaglie inadatte, su orecchie segnate dalla sordità spirituale. Lui investe perché ama a prescindere. Chi è che può giurare che tra le crepe delle vite asfaltate, o dai cuori duri come roccia,  non sorga la bellezza di un germoglio pieno di colori? Ti conosciamo come Dio del possibile sempre, noi che facciamo appello all’impossibile! Invece tu sei il Dio delle occasioni mai mancate, sempre in atto. Ad ognuno il suo. Gettare il seme è compito di Cristo, portare frutto è compito dell’uomo.

Letto 933 volte