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Domenica, 11 Ottobre 2020 09:23

Abito il cuore

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Io con te ci sto bene. Tu sei l’oggetto della mia gioia. Questo ha motivato il desiderio profondo del cuore di San Giovanni Leonardi e del Beato Carlo Acutis.  Oggi milioni di uomini e donne sono alla ricerca del senso del loro esistere, di uno spazio che li renda veramente felici. Il Vangelo di Gesù continua a raccontare con i paradossi delle parabole e la forza della profezia, che solo l’incontro autentico e disarmato con lui, rende un cuore veramente felice. La Parola di Dio ci porta gradualmente dentro questo mistero, svelandoci a piccole dosi, come una sorta di medicina dell’anima, chi è l’oggetto della nostra gioia. Intanto il profeta Isaia, parlando  ad un popolo segnato dall’esilio, ricorda  chi è il Dio in cui è stata posta la fiducia. Sono alcuni verbi a segnalare la via di questo itinerario divino. Egli prepara il cibo in abbondanza per l’amato, asciugando le lacrime sui  volti segnai dal dolore. Gesti compiuti da un padre ed una madre nei confronti dei propri figli. Poi con vigore eliminerà, strapperà e lascerà svanire nel nulla i grandi ostacoli del cuore umano, che a volte lo rendono apparentemente non affidabile: il dolore e la morte. Infine, una mano che si posa, tesa, per condurre l’umano alla vera gioia. Gesù è venuto a raccontare questo volto di Dio che si rivela in lui e lo fa con parabole, nascondendo e rivelando il Padre suo, nei personaggi e negli accadimenti del suo tempo. Mio Padre è il gran re che prepara la festa di nozze per tutti voi. Eccolo il nostro Dio, preoccupato della gioia vera dell’uomo. E l’uomo perde quest’appuntamento, perché preoccupato delle sue piccole gioie terrene e delle autonomie conquistate. Ma il re, Padre di Gesù, va oltre, non si lascia imprigionare dall’egoismo umano. Dio apre sempre strade, genera nuove possibilità, chiama tutti: cattivi e buoni, perché la sala che ha preparato si riempia. E proprio vero quanto Gesù ha affermato di noi e del Padre suo: “Se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre celeste darà il Regno a quanti lo chiedono”. E a noi cosa è chiesto? Di partecipare vestiti della sua gloria. Quell’abito che ci ha consegnato è il velo della nostra carne rivestita della sua gloria. Perché davvero gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo consiste nella visione di Dio.

Davide Carbonaro

Letto 910 volte Ultima modifica il Domenica, 11 Ottobre 2020 09:28