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Lunedì, 09 Ottobre 2017 21:03

“Giovani in cammino” per «annunciare la salvezza»

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giovanincammino 7ott2017-750x430Una processione per le vie del centro dietro alla croce della Gmg, fino a Santi Silvestro e Martino ai Monti. L’appello ai giovani del vescovo Ruzza: «Ricostruire il tessuto sociale dei valori». Nel giorno della Madonna del Rosario, sabato 7 ottobre, è stata proprio la preghiera mariana a scandire i passi dei “Giovani in cammino”, l’iniziativa organizzata dalla diocesi – in particolare dal settore Centro, in cui si è svolta – e dal Centro San Lorenzo, affidato alla Comunità dell’Emmanuele per celebrare il centenario delle apparizioni di Fatima. Una passeggiata serale partita alle 18.30 da largo Corrado Ricci, ai Fori Imperiali, e guidata dall’icona mariana e dalla croce lignea, conservata al Centro San Lorenzo, che dal 1984, quando venne commissionata da Giovanni Paolo II, accompagna le Giornate mondiali della gioventù. «Siamo qui – ha detto prima della partenza ai tanti partecipanti padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Campitelli e rappresentate del Settore Centro nel Consiglio presbiterale – per annunciare a Roma la salvezza, la forza e la misericordia di Dio». Salendo su via Cavour si è raggiunta la prima tappa, la chiesa di Santa Maria ai Monti dove a guidare un momento di riflessione è stato fra Massimo Fusarelli, responsabile del progetto sull’accoglienza dei senza dimora denominato “Ripa dei Settesoli”; a partire dal brano del Vangelo di Luca relativo all’incontro tra Gesù e Zaccheo il religioso ha invitato ad «aprire spazi di fraternità , anche quando è più difficile», per imparare dalle differenze «facendo cadere quelle barriere che ci impediscono di vedere l’altro come una persona e non come un caso». Riferendo poi del progetto di accoglienza che interessa la sua comunità, Fusarelli ha spiegato: «Noi accogliamo i senza fissa dimora ma loro accolgono noi scegliendo di seguire la Regola» in una reciproca condivisione alla quale «il Signore chiama ciascuno come ha fatto con Zaccheo: “Aprimi! Devo venire a casa tua”». Ancora in cammino, poi, su strade con negozi e attività di ristoro aperte ma in rispettoso silenzio al passaggio della processione, fino alla chiesa di San Lorenzo in Panisperna, affidata all’ispettore generale dei cappellani della Polizia di Stato: qui il diacono Luigi Funari, in forze alla Polizia Postale, ha parlato dei disagi legati alle tecnologie come il gioco d’azzardo e il cyberbullismo. «Internet sta rubando la vita reale a molti – ha ammonito -: oltre un miliardo di persone vivono solo nel mondo virtuale, nascosti dietro uno schermo, privi di quella speranza che voi giovani sapete e dovete portare al mondo come chiede Papa Francesco». Alternando canti a meditazioni, il corteo orante ha percorso quindi via Cavour fino alla basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti, sede del “Carmelo” a Roma, dove alle 20.30 monsignor Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare per il Settore Centro ha presieduto la Messa, animata dal Coro degli studenti dell’Università Cattolica. «Qualcuno potrebbe dire che è un miracolo – ha esordito nella sua omelia il presule -: di sabato sera tanti giovani riuniti in una basilica e non sulle strade della movida»; segno che «c’è tanto bisogno di incontrare il Signore ed è significativo farlo qui dove la tradizione antica del Carmelo incontra quella più recente della Gmg». Poi, commentando la Parola ha invitato i giovani ad essere veri testimoni: «Dio ci ha tanto amati da mandare suo figlio non per condannare ma per salvare» eppure il mondo non ha saputo accoglierlo. «La sua vigna – ha continuato Ruzza – non ha risposto a questo amore: viviamo in una società della disperazione nella quale voi giovani rappresentate la speranza proprio laddove sembra mancare la volontà di ricostituire il tessuto sociale dei valori».


9 ottobre 2017
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