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Sabato, 02 Maggio 2020 13:44

L’autorevolezza della profezia per il mondo del lavoro

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Gesù si presentava con la voce autorevole dei Profeti portatori di una parola “scomoda”. Ha ricordato il Vescovo Daniele Libanori ausiliare, durante l’Eucarestia promossa dalle Acli Provinciali di Roma e trasmessa streaming dalla Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Campitelli a Roma sede storica del Nucleo dipendenti comunali. Una festa del Primo di Maggio segnata dalla memoria liturgica di San Giuseppe, che accomuna quanti riescono in questo tempo difficile a custodire il proprio lavoro, quanti lo vedono sgretolarsi davanti ai loro occhi e quanti anelano ad una vita lavorativa dignitosa e stabile. Gesù fu chiamato il “Figlio del carpentiere”. E’ Nella casa di Nazareth con Giuseppe e Maria, che fu educato all’arte della vita, della fatica quotidiana , della speranza per il domani. Ecco allora, ribadisce Mons. Libanori che:  “I profeti erano figli del popolo, e parlavano in nome di Dio perché erano stati investiti dal suo Spirito. Ma tanti li prendevano per tipi originali o addirittura per matti. Oggi questo stesso Spirito è sulla Chiesa. In particolare quella parte della Chiesa, in coloro su cui grava il peso dell'ingiustizia: è di lì che sorgono i profeti. Essi devono proclamare cose nuove con autorità”. In questo contesto e guardando al tempo presente, il Vescovo  ha affidato i lavoratori alla intercessione di S. Giuseppe. Infine, gettando uno sguardo sul prossimo futuro, ha concluso affermando che “ci aspettano mesi difficili”, nei quali:  “Dovremo prepararci a una prova molto dura”. Ma non mancheranno “uomini di buona volontà che allarghino il cuore e siano solidali con chi ha bisogno”. Nel saluto finale, la Presidente delle Acli di Roma e Provincia Lidia Borzì, ha ricordato che la festa liturgica odierna fu istituita 65 anni fa da Pio XII, proprio nel decennale delle ACLI ed in quella occasione venne benedetta la statua di san Giuseppe, collocata nella Sede Nazionale ed oggi portata nella Cappella di Santa Marta per la messa presieduta da Papa Francesco. La festa odierna dei lavoratori ha ricordato Borzì: “E’ il cuore dell’impegno delle ACLI”. Attente a “chi il lavoro lo ha perso in questo momento a causa dell’emergenza e chi si trova in difficoltà per le poche tutele”. Occorre per queste persone, un aiuto “nel lungo periodo”. Inoltre, ha ringraziato tutti i lavoratori che “con abnegazione hanno tenuto in piedi il Paese, a partire dagli operatori socio-sanitari”. Infine, ha concluso: “confermando l’impegno, la centralità e la vocazione, verso il lavoro dignitoso, pilastro fondamentale per la crescita della persona”.

 

 

 

Letto 1098 volte Ultima modifica il Sabato, 02 Maggio 2020 13:59

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Messa S. Giuseppe Lavoratore Acli di Roma 01-05-2020 Parrocchia Campitelli

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