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Venerdì, 15 Marzo 2024 10:05

La speciale Perdonanza a San Giovanni Battista Decollato il 22 e 23 marzo

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Si apre venerdì 22 marzo la Porta della Misericordia presso la chiesa romana di San Giovanni Decollato. Sarà l’Arcivescovo eletto di Potenza già Parroco di Santa Maria in Campitelli P. Davide Carbonaro a compiere questo rito che darà il via a una speciale Perdonanza - concessa dal pontefice lo scorso marzo 2020 - per tutti i fedeli che nei giorni 22 e 23 marzo dalle ore 12 alle 20 si recheranno in pellegrinaggio singolarmente o a piccoli gruppi presso questa chiesa, sede dell’antica arciconfraternita della Misericordia dei fiorentini, ricevendo così l’indulgenza concessa per i vivi e per i defunti alle condizioni stabilite dalla Chiesa. Il giorno 23 marzo, vigilia della domenica delle Palme, il culmine con la commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme: una processione serale partirà dalla chiesa di san Giovanni decollato e giungerà in quella di Santa Maria della Consolazione ai Fori per la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Daniele Libanori, ausiliare del settore centro per la Diocesi di Roma.

La storia di questa porta nasce lontano nel tempo ma ha tutta l’attualità del nostro oggi: cambiata la società e la storia di quando era stata istituita sul finire del 1400, la Porta è ancora lì a testimoniare che il cammino della misericordia non ha tempo.  La Porta della Misericordia nasceva come luogo visibile e memoriale della liberazione dei condannati a morte, «una piaga umanitaria che, tra l’altro, ancora oggi esiste tragicamente nel mondo» afferma il Vescovo Libanori: «E’ una punizione crudele che seppur abolita nella legge o nella pratica da più di due terzi dei paesi nel mondo - continua il prefetto - vede coinvolti 54 stati. Numeri che fanno riflettere su quanto l’annoso problema sia ancora presente nel mondo contemporaneo». Ma accanto a questo tema c’è anche quello dei tanti condannati a morte nelle guerre: donne, uomini e bambini «che perdono la vita sul “patibolo” costruito da alcuni potenti del mondo che non hanno alcun rispetto della povera gente. Pregheremo, infatti, anche per la pace affinché non ci sia più nessun sangue versato per la guerra». L’arciconfraternita della Misericordia              - l’istituzione laica costituita l’8 maggio 1488 per desiderio di alcuni fiorentini residenti a Roma e ufficializzata da papa Innocenzo VIII nell’agosto del 1490 - aveva il compito di assistere i condannati a morte, confortarli e indurli al pentimento: Ancora oggi: “La storia sembra ripetersi in diverse forme e sfumature, anche se sono presenti evidenti distanze teologiche e culturali rispetto all’epoca e alla funzione della Porta della Misericordia del finire ‘400”.

Rimane, forte, nello sguardo al mondo contemporaneo, la funzione spirituale di questa speciale Perdonanza: «L’apertura di questa porta ci conduce al cuore del cammino quaresimale e ricorda come l’uomo, liberato dalla schiavitù del peccato attraverso Cristo, porta della Misericordia, riceve nei Sacramenti il dono della salvezza». Un significato, dunque, di redenzione e di speranza che continua nel nostro oggi. La Chiesa «è casa dalle porte aperte, che ospita l’umanità, e permette di fare esperienze di riconciliazione e di pace. Possono passare i secoli, gli schemi culturali, ma rimane l’unica Verità che va perseguita: il Signore è pronto sempre a perdonare». Una piccola porta, un grande cuore che si spalanca alla misericordia. E’ proprio attraverso pagine ricche di misericordia che passa la storia dell’antica arciconfraternita di san Giovanni decollato. Dopo la sua ufficializzazione del 1490, nel 1540 papa Paolo III accorderà all’istituzione laica il privilegio di poter liberare ogni anno un condannato a morte. Sotto quella porta sormontata dall’iscrizione a grandi caratteri PER MISERICORDIA passeranno i liberati dal capestro. Storie e volti vivono della loro cruda e cruente storia nelle pagine, patinate dal tempo, conservate nell’archivio dell’arciconfraternita: è il registro - rubricella, questo il nome - che contiene i nomi dei condannati a morte, di chi ha avuto il dono di essere liberato e degli uomini che hanno fatto parte dell’arciconfraternita; fra questi, spiccano i nomi di Giorgio Vasari, Michelangelo Buonarroti, del cardinal Roberto Bellarmino oltre a quelli di  tre futuri pontefici quali Clemente VIII, Urbano VIII e Clemente XII. Vi sono testimonianze che parlano della sofferenza, del dolore di quegli uomini che erano chiamati “confortatori” - coloro che avevano il compito di essere accanto ai condannati a morte - che non riuscivano a convertire i detenuti. Ma oltre a questa mansione c’era anche quella di assisterli spiritualmente dopo la morte: si adoperavano, infatti, per la composizione dei corpi, la preghiera e la sepoltura (che a partire dal 1600 avverrà nei sotterranei del chiostro della stessa chiesa di san Giovanni decollato) e di prendersi cura delle loro famiglie dopo la condanna al capestro. Anche in questo caso, lo sguardo al presente non manca: oggi, l’arciconfraternita attraverso l’impegno sociale in diverse case famiglia si adopera ad aiutare e sostenere i familiari dei detenuti che scontano la pena in carcere.

 

Locandina Perdonanza 2024

Letto 524 volte Ultima modifica il Venerdì, 15 Marzo 2024 10:17

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