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Giovedì, 27 Gennaio 2022 16:03

L’omaggio della diocesi alle vittime della Shoah

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Nel Giorno della memoria, il 27 gennaio, la preghiera dei vescovi Selvadagi e Libanori in largo 16 ottobre. Il rabbino capo Di Segni: «Importante segno di attenzione»

La diocesi di Roma ha reso omaggio questa mattina, 27 gennaio, alle vittime dei campi di concentramento in occasione del Giorno della memoria, la data scelta per ricordare quella in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, nel 1945, svelando l’orrore della Shoah. Nel campo furono deportati gli oltre mille ebrei romani arrestati all’alba dello Shabbat del 16 ottobre 1943. Tornarono solo in 16. Ed è proprio ai piedi della targa che ricorda il rastrellamento del ghetto di Roma che si sono ritrovati per una preghiera silenziosa i vescovi Paolo Selvadagi, delegato diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso, e Daniele Libanori, ausiliare per il settore Centro, con numerosi sacerdoti del centro storico. Accolti da Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, e da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana, i sacerdoti hanno posto un cesto di fiori a Portico di Ottavia.

Dopo aver recitato il salmo 130, il De profundis, il rabbino ha ringraziato la diocesi «per l’importante segno di attenzione di vescovi e parroci di Roma, una città dove c’è sempre stata la presenza ebraica. Tra noi c’è sempre stata amicizia e collaborazione – ha aggiunto – e mai come in questo drammatico periodo di turbolenze e minacce, il ruolo di guida dei sacerdoti è fondamentale anche per mantenere alta la memoria nelle comunità a voi affidate». Padre Davide Carbonaro, prefetto della II Prefettura, ha ribadito che conservare la memoria delle atrocità commesse dal nazismo «significa portare avanti la presenza di chi non c’è più. Mantenere alta l’attenzione su quegli avvenimenti è inoltre fondamentale per insegnare alle nuove generazioni che fatti simili non si devono più ripetere. Con la forza del Vangelo facciamo sì che l’amore verso il prossimo si realizzi anche in questo tempo così difficile».

Alla cerimonia hanno partecipato anche gli alunni di quinta della Schola Puerorum, l’istituto musicale per i giovani cantori del Coro della Cappella Sistina. E proprio pensando ai giovani, Ruben Della Rocca, vice presidente della comunità ebraica di Roma, ha rimarcato che mantenere viva la memoria tra i ragazzi è fondamentale soprattutto in riferimento a quanto avvenuto nei giorni scorsi a Livorno, dove un bimbo di 12 anni è stato aggredito perché ebreo. «In questo momento è importantissima l’operazione di cultura e di educazione da parte delle famiglie e del mondo scolastico – ha detto -. È arrivato il momento di dare una svolta altrimenti la giornata di oggi rimarrebbe solo una mera celebrazione. Non è importante il 27 gennaio ma quello che faremo da domani mattina. Abbiamo tutti una grande responsabilità».

Nelle prime ore della mattina a Portico Di Ottavia si è tenuto anche l’omaggio dei presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico, che hanno deposto due corone di alloro in largo 16 ottobre 1943. Presente alla cerimonia anche la senatrice a vita Liliana Segre, deportata nei campi di concentramento quando aveva 13 anni e unica della sua famiglia sopravvissuta allo sterminio. «Per chi ha percorso quella strada, per chi ha visto, sentito, per chi ha fatto un passo dopo l’altro nella marcia della morte tutti i giorni sono giorni della memoria – ha affermato -. Ogni anno c’è grande interesse per il Giorno della memoria ma è dal 28 in poi che bisogna ricordare». Roberta Pumpo (Romasette)

Letto 396 volte Ultima modifica il Venerdì, 04 Febbraio 2022 16:21

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